Bocci ha fatto quello che ha potuto, ma per vincere a Firenze serviva altro
Visto il boom della Lega a livello nazionale e il grande risultato di Fratelli d’Italia, questo era sicuramente il momento per cercare di scardinare il fortino della Sinistra. E invece il risultato è stato molto deludente, e sicuramente sotto le aspettative. Significa che la campagna elettorale, condotta dal Centrodestra e da Bocci in prima persona, è stata perdente, che il messaggio che si voleva lanciare non è arrivato ai cittadini. Bocci ha fatto quello che ha potuto, ma c’era necessità di altro per vincere a Firenze e non averlo percepito è stato un errore clamoroso.
Dispiace che Firenze sia stata trattata come una pedina di scambio per altri obbiettivi che poco hanno a che fare con i fiorentini. Sono stati sbagliati in primo luogo i tempi, a cominciare dagli interminabili accordi sul nome da presentare per unire tutto il centrodestra. La scelta di un “civico” scarsamente conosciuto agli elettori e le modalità della conduzione della campagna elettorale hanno condotto il centrodestra ad una sconfitta annunciata.
La scelta di Bocci è stata letta come una fredda e disinteressata operazione politica dettata da dinamiche ed equilibri di partito, non certo dalla volontà di presentare un candidato appassionato e capace di contendere il Comune per Firenze.
Abbiamo mancato un appuntamento che poteva essere epocale per Firenze, dove invece si riconferma un improponibile Nardella, che ha così potuto condurre la più facile campagna elettorale. Qualcuno dovrà per forza assumersi le proprie responsabilità per il fallimento di questa operazione e per la cattiva gestione della campagna elettorale.
Il minimo è scusarsi con tutti quei fiorentini che nello stesso giorno, nella scheda rossa, hanno dato voti al centrodestra, e invece, nella scheda azzurra, hanno preferito confermare Nardella al nostro candidato.