Il Governatore Rossi continua ad usare il suo ruolo per farsi campagna elettorale e non risparmia sparate pericolose: l’ultima è quella di ampliare l’autonomia differenziata regionale alla gestione dei richiedenti asilo, un modo per trasformare la nostra regione in un centro di accoglienza a cui noi ci opporremo in ogni modo.
Costretti dai numerosi episodi di violenza e arroganza nei confronti di regole, cittadini e addirittura Forze dell’Ordine, oggi il problema della gestione “migranti” è finalmente percepito come emergenza anche dai Sindaci del Pd. A fronte delle dichiarazioni con cui il Presidente di tutti i Sindaci Toscani e primo cittadino di Prato, Biffoni e il collega di Firenze Nardella, si mostrano disponibili a collaborare col Ministro Salvini sui centri per il rimpatrio, l’uscita del Governatore appare provocatoria e fuori dalla realtà, finalizzata alla mera autopromozione del Rossi politico alla ricerca di un’identità dopo l’uscita dal Pd e il flop di MDP prima e LeU dopo.
E’ di pochi giorni fa la dichiarazione del Garante dei diritti dei detenuti che certifica un sovraffollamento di oltre il 20% di stranieri nelle carceri toscane rispetto alle altre Regioni, a testimonianza che l’accoglienza indiscriminata spesso equivale a favorire percorsi fuori dalla legalità. Ricordo peraltro che negli accordi della Conferenza Stato-Regioni del 2017 era previsto un centro di rimpatrio a regione, oggi noi di Fratelli d’Italia chiediamo al Ministro degli Interni di dotare urgentemente la Toscana della sua struttura e combattere quella vera e propria tratta umana trasformata in business dell’accoglienza, che vale oltre 4 miliardi di euro e che sicuramente ha i suoi riferimenti politici.
Sono tanti i temi su cui si può ragionare di una maggior autonomia per le regioni, ma non l’immigrazione.Finché in Toscana ci saranno Rossi e questa sinistra, è bene rimanga materia esclusiva del Governo nazionale, per questo in aula chiederò lo stralcio di questa richiesta dalla delibera di Giunta.