«Stiamo dimostrando con i fatti di aver un corretto approccio istituzionale, non ideologico rispetto ai sindaci di centrosinistra».
Intervista tratta da La Nazione di Firenze a firma di Emanuele Baldi
A sei mesi dalle politiche che hanno aperto le porte romane al fiorentinissimo Paolo Marcheschi, il senatore di Fratelli d’Italia traccia un bilancio della prima fase di quella che, con un guizzo di ironia di casa nostra, definì a settembre la sua Serie A «arrivata a fine carriera, un po’ come successe a Riganò». Un bilancio che parla tanto di Firenze con battaglie condivise e vinte anche con l’interlocutore di sponda opposta, il sindaco Dario Nardella, in nome di «un interesse collettive che deve superare le ideologie».
Senatore, a Roma con la sua città sempre nel cuore.
«Certo. Di recente ad esempio ho lavorato con il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano per la risoluzione della vicenda del Maggio».
Anche sull’ok al restyling del Franchi c’è il suo zampino…
«C’erano pressioni da parte di certi ambienti della cultura su Sangiuliano perché fermasse il progetto. Noi abbiamo però fatto in modo di assecondare Nardella nella sua visione di città».
Altri impegni concreti?
«Mi sono battuto per il rilancio delle Ville medicee nell’ambito del progetto degli Uffizi diffusi, in Finanziaria ho lavorato per portare più soldi ai lavoratori dello spettacolo, ho garantito maggiori risorse alla Scuola di musica di Fiesole e infine ho fatto votare in Commissione cultura e sport la proposta del Coni di portare gli Europei del 2032 in Italia con Firenze che potrebbe finalmente tornare a ospitare gare di grande prestigio».
Tema sentito lo sport da queste parti. Il mondo dilettantistico attraversa una fase difficile. Pochi soldi
«Ho accompagnato il ministro Abodi a un convegno al quale hanno partecipato decine di società che hanno ottenuto il rinvio della nuova disciplina sportiva che avrebbe costretto il settore a uno sforzo enorme. Erano sollevati».
Mica sarà andato a Roma con la maglietta del Pd sotto la casacca di Fratelli d’Italia?
«Ci mancherebbe (ride ndr). Le ho detto finora le cose ftte ’in collaborazione con’ ma dove c’è una visione diversa con il governo locale noi lavoreremo, da governo nazionale, per affermarla. Tre i temi fondamentali».
Il primo
«Proteggere i nostri ragazzi che ora hanno paura anche solo a entrare nei parchi pubblici dove non succedono più le ragazzate di una volta ma casi di bullismo estremo che spesso sfocia in vere e proprie rapine. Ho appuntamento con il questore. Bisogna intervenire. E alla svelta».
Punto secondo
«Ancora sicurezza. Bisogna aprire subito questi Cpr (Centri per il rimpatrio ndr). Tra l’altro il consiglio comunale di Firenze si era espresso in modo favorevole, lo stesso assessore Funaro ne ha chiesto uno per i minori. E poi c’è la tramvia».
Il tema è tornato bollente. La vostra posizione?
«È un progetto superato, con costi enormi di costruzione e gestione e che finora non ha ridotto né l’inquinamento né gli incidenti ma ha desertificato i quartieri facendo chiudere negozi e facendo sparire parcheggi».
Insomma un disastro…
«Guardi, io non sono contrario a priori. Il tram verso Campi per esempio ha un senso, perché usa i binari di superfici. Noi però non vogliamo che vengano stravolti Campo di Marte, Gavinana, i viali. Vogliamo batterci per salvaguardare negozi, alberi, sosta. Anche con nuovi progetti».
Quali?
«Con il sottoattraversamento e più binari liberi a disposizione tra Santa Maria Novella e Campo di Marte ci sarà un treno ogni ogni 5 minuti. Una metro di supericie. Pensiamo magari di dotare Rovezzano di uno scambiatore e diamo la possibilità alla gente di arrivare in pochi minuti in centro. Insomma i binari ci sono già, perché devastare il viale dei Mille?».
Comunali 2024: vi state già muovendo per un candidato sindaco forte?
«Ci sentiamo tutta la responsabilità di questa fase. Cerchiamo anzitutto di avere un quadro compatto del centrodestra locale poi scegliamo una figura che possa finalmente vincere».