Marcheschi in visita al Palazzaccio con Casero, sottosegretario del Ministero dell’Economia

24 Feb2015
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LA VISITA DEL SOTTOSEGRETARIO ALL’ECONOMIA CASERO

Palazzaccio, è cominciato lo sfascio

Ruggine e degrado. E il Pdl chiede al governo un intervento risolutivo

Di Fabrizio Morviducci

Magari stavolta si ripete per il palazzaccio il ‘miracolo’ di Castelpulci. Ieri pomeriggio, davanti al mastodonte di cemento, da anni abbandonato e ribattezzato monumento allo spreco, è arrivato il sottosegretario del ministero dell’Economia, Luigi Casero. Insieme a lui l’onorevole Gabriele Toccafondi, che anche per Castelpulci ha avuto un ruolo decisivo per portare all’attenzione dei palazzi romani le problematiche del territorio. Il sottosegretario Casero è arrivato a Scandicci su invito del capogruppo Pdl in consiglio comunale a Scandicci Paolo Marcheschi, accolto dal consigliere provinciale Nicola Nascosti e dai consiglieri comunali cittadini e ha potuto costatare di persona lo stato del Palazzo delle Finanze e le potenziali ipotesi di nuova destinazione d’uso. E alla fine ha promesso un interessamento del governo per cercare di risolvere lo stallo che va avanti da un ventennio. “Il governo esaminerà attentamente la situazione – ha detto Casero – per fare sì che si trovi una possibile soluzione concertata anche con l’amministrazione comunale. Certo i parlamentari del territorio hanno fatto un grande lavoro per segnalare all’esecutivo queste problematiche e altre presenti nella zona”. “Un’occasione importante – ha detto Paolo Marcheschi – la visita dell’On. Luigi Casero è un passo in avanti verso il recupero di quest’area, per troppo tempo abbandonata”. Il recupero della struttura a nuova vita è la croce di ogni primo cittadino di Scandicci da vent’anni a questa parte. E non c’è azione politica, neanche bipartisan, che riesca a trovare soluzione. Anche il sindaco Gheri, in questi anni di legislatura ha scritto plurime volte a Roma: da Padoa Schioppa, a Tremonti, non c’è stato governo che non abbia ricevuto la missiva del primo cittadino. Siamo entrati anche noi all’interno della struttura. E non è possibile non prendere in considerazione l’enorme spreco di denaro pubblico. In molte stanze è già stato installato il controsoffitto, con le plafoniere per l’illuminazione. In tutte c’è già la canalizzazione per l’impianto d’aerazione, con i termoconvettori installati, i cavi elettrici passati e gli interruttori montati. Ovviamente della struttura si è occupato anche il Gabibbo, in una delle sue prime incursioni, quando ancora non c’era il ritornello ‘e io pago’. Ma la struttura è ancora lì, incompleta. E non si riesce a venderla, tanto che nel prossimo regolamento urbanistico non si esclude una ulteriore valorizzazione, in modo da renderla più appetibile. 

Da LA NAZIONE del 7 marzo 2010

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