NAUFRAGIO CONCORDIA: Una nota sul mio blitz all’isola del Giglio

24 Feb2015

NOTE DI BORDO DEL BLITZ DEL CONSIGLIERE REGIONALE PAOLO MARCHESCHI:

“Voglia di un Paese normale”

Alcune considerazioni (e una breve nota politica) di quello che ho visto venerdi 20 gennaio durante la mia visita all’isola del Giglio, dopo il naufragio della nave Costa Concordia.

Appena usciti dal porto di Santo Stefano, già si inizia a scorgere la carcassa bianca della Concordia. L’approccio all’isola rende subito l’idea di come un piccolo (in superficie piccolissimo) scoglio e una grande (in superficie grandissima) cazzata possano aver fatto fare un dramma e danni incalcolabili.
Lasciato quel gigante sdraiato, con la pancia piena di scogli e con il suo alone di dramma e morte, lo sbarco al Giglio è stato qualcosa di veramente surreale. Sembrava di essere in guerra. L’isola era invasa da divise militari. Chi non aveva la divisa aveva un microfono, una telecamera o una penna e un taccuino in mano.

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