Per la Sinistra i martiri delle Foibe sono vittime di serie B. Le cerimonie sono atti dovuti ma non seguono fatti concreti

12 Feb2019

C’è una ferita da rimarginare visto che negli anni c’è stata una dimenticanza dolosa e non colposa della storiografia e della cultura di Sinistra, che è arrivata al negazionismo degli eccidi compiuti dai partigiani titini. Le cerimonie e celebrazioni delle vittime delle Foibe non dovrebbero essere soltanto riconoscimenti dovuti ma sentiti. Spesso la Sinistra ha classificato morti di serie A e serie B, relegando in un angolo le vittime delle Foibe. Soprattutto alle cerimonie non seguono poi fatti concreti.

La legge sull’assegnazione delle case ai profughi istriano-dalmati era un legge nazionale che nel ‘93 dava diritti a chi aveva subito l’esodo. Avevano l’assegnazione delle case in affitto e poi la possibilità di poterle acquistare. La Regione Toscana ha fatto una legge regionale solo nel 2005, nel frattempo una generazione di istriano-dalmati si è persa. E visto che non sono diritti che si tramandano, i figli di molti profughi nel frattempo hanno perso il diritto alla casa. Dal 2005 alcuni comuni hanno fatto bandi per l’assegnazione agli istriano-dalmati altri comuni invece, come quello di Firenze, si sono opposti. Una discriminazione ideologica nei fatti dunque.

La vergogna del Comune di Firenze è non aver poi dedicato un monumento, un guardino, un cippo ai martiri delle Foibe. Soltanto dopo insistenze del Centrodestra ha intitolato “Largo martiri delle Foibe”, che in verità è un parcheggio, da un anno persino cantierizzato. Nessuna targa dove poter andare a recitare una preghiera per quelle vittime dell’odio del comunismo slavo.

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