Alla luce degli sconvolgenti dati emersi dall’indagine Eurispes Enpam, secondo cui in dieci anni l’alcol ha fatto 435mila morti in Italia ed i giovani italiani iniziano a bere ad 11 anni, e del confronto con alcuni direttori dei pronto soccorso regionali e italiani, ecco alcune proposte choc per limitare i costi che derivano dalla smodata assunzione di alcol.
I numeri dicono che non è un’emergenza ma è un problema sociale e propongo perciò al Consiglio regionale alcune misure normative che fungano da derrente contro lo “sballo del sabato sera”, contro il “binge drinking” (l’abbuffata alcolica).
Intendo sanzionare chi fa del divertimento individuale un costo collettivo e invece premiare le iniziative che sensibilizzano sulle conseguenze dell’abuso alcolico. Propongo di andare verso un alcol ticket, che necessita però di una normativa nazionale, prevedendo una compartecipazione del costo delle ambulanze così da limitare anche coloro che, abusando dell’alcol soprattutto nel fine settimana, intasano le sale d’aspetto dei pronto soccorso, con tanto di atteggiamento molesto nei confronti degli operatori sanitari. L’abuso privato non può diventare un costo collettivo. Vorrei anche dare un aiuto a quei sindaci che quotidianamente tentano di limitare il fenomeno dell’abuso incidendo su minimarket e distributori automatici che aggirano le norme vigenti.
Le proposte normative nel dettaglio:
Verso l’alcol ticket: compartecipazione del costo dell’ambulanza, 150 euro, per coloro che hanno un tasso alcolemico superiore ad 1,5 ed usano le ambulanze senza ritegno, come fossero taxi;
Inasprimento sanzioni per maggiorenni e locali: chi facilita o somministra l’alcol a minorenni, sia in locali autorizzati sia attraverso distributori automatici, deve essere sanzionato con multe da 1.000 a 5.000 euro;
Incentivi per i progetti “città sobrie”: incentivi a quei comuni e sindaci che riescono a creare task force per controllare le varie attività di somministrazione.
Giuseppe Pepe, Direttore Pronto soccorso Ospedale Versilia (Lucca): “Bisogna mettere un freno all’allarmante fenomeno dell’abuso di alcol che in Versilia è evidente tanto nella stagione estiva quanto in quella invernale in concomitanza con i grandi eventi. Fenomeno che riguarda in modo particolare il fine settimana quando gli accessi al Pronto Soccorso raddoppiano a causa dei cosiddetti “wek-enders”, gli etilisti occasionali, che sono soprattutto giovani”.
Michele Lanigra, Direttore Pronto soccorso Santa Maria Nuova (Firenze): “Come medici abbiamo la sensazione che il fenomeno dell’abuso di alcol sia sottovalutato, magari rispetto all’assunzione di stupefacenti. In verità l’abuso di alcol, soprattutto tra i giovani, sta diventando una piaga sociale. Tutti gli enti dovrebbero fare di più in fase di prevenzione sensibilizzando la popolazione e le famiglie a non sottovalutare il problema”.