28 Lug2020
Il pasticcio del Giani bifronte in confusione tra i suoi due ruoli. Il Presidente Giani conferma che i rimborsi sono dovuti, ma il suo sosia, candidato alla Presidenza della Regione, mette in imbarazzo il Consiglio richiedendone la restituzione.
Ho provveduto stamani a protocollare una richiesta formale di chiarimenti al Presidente del Consiglio sui rimborsi ai consiglieri regionali nel periodo del lockdown. E’ un atto dovuto, necessario per fare chiarezza e sgombrare tutti i dubbi dopo la campagna di fango che è stata montata dai colleghi del Gruppo Cinque Stelle per mera propaganda elettorale e raccolta dagli organi di stampa. Gli uffici del Consiglio hanno confermato che il rimborso era dovuto per legge.
Quindi rimango stupito dalle conclusioni a cui è approdato il Presidente Giani e a cui ha aderito il Pd alla disperata ricerca di riparare, tardivamente, alla mancanza di atti di liberalità che in silenzio ed in tempi non sospetti molti di noi hanno già fatto spontaneamente.
Fuori luogo l’intimazione del Presidente Giani di restituire entro quindici giorni una fantomatica somma per renderla pubblica (e lavarsi la coscienza), tentando di riparare goffamente, a fini elettorali, alla mancanza di un’azione di solidarietà vera e spontanea di tutto il Consiglio. Azione che Fratelli d’Italia aveva chiesto già dal 20 marzo in pieno lockdown, e respinta dallo stesso Giani e dai capigruppo.