Ennesimo, spudorato ribaltone di Rossi: prima fa le foto con gli “amici” rom e gli dedica una legge, ora che fa comodo invoca la chiusura dei campi nomadi, vere e proprie enclave di anarchia, degrado e illegalità che noi da sempre vogliamo vedere chiusi. Siamo lieti che la sinistra si sia resa finalmente conto di questo problema, ma una cosa deve essere chiara: che non venga in mente di usare questo pretesto per sistemarli in alloggi pubblici, sarebbe un atto grave, iniquo e sconsiderato alla luce della situazione attuale.
Di tentativi se ne sono fatti molti, ma non si integra chi non vuole integrarsi, Rossi e il PD se ne facciano una ragione. I campi vanno sgomberati, demoliti e bonificati, ma non basta: serve ripristinare la legalità in queste comunità, quindi foglio di via per chi ha recedenti, accertamenti sullo sfruttamento dei minori che vi abitano e messa sotto tutela, come accadrebbe in circostanze normali, poi verifica delle situazioni patrimoniali e capacità di reddito da lavoro. Chi potrà permettersi un’abitazione troverà il modo di procurarsela, chi invece avrà i requisiti si metterà in fila come tutti per una soluzione sociale. Nessuna corsia preferenziale come vorrebbe Rossi.
Il modello toscano di accoglienza e integrazione non funziona, quindi vista la nuova linea di Rossi, ma anche di Nardella, presenterò una mozione per richiedere la chiusura dei campi nomadi toscani e l’abrogazione della legge regionale n.2/2000 dove, a spese dei toscani, si dispone il quadro di politiche per l’allestimento e adeguamento di aree abitative per rom e sinti, o il reperimento di alloggi sul libero mercato. Vedremo in Consiglio regionale se quelli del Governatore sono spot elettorali o meno.