VERONA, CONVEGNO SUL RILANCIO E PROMOZIONE DEL SISTEMA ITALIANO DELLA LIRICA. IL CASO DEL MAGGIO FIORENTINO

17 Giu2023
Verona opera nel futuro

Oggi, sabato 17 giugno 2023, sono intervenuto  a Verona al convegno “L’OPERA NEL FUTURO” promosso dal Sottosegretario alla cultura, Gianmarco Mazzi e dal presidente dell’Associazione Nazionale Fondazione Lirico-Sinfoniche (A.N.F.O.LS), Fulvio Macciardi. All’indomani della Prima di Aida all’Arena, evento inaugurale del 100° Festival d’Opera, il sottosegretario con delega allo spettacolo dal vivo, Gianmarco Mazzi ha riunito direttori dei teatri, manager, maestranze, tecnici e giornalisti del settore per presentare idee e contributi per contribuire al rinnovamento ed allo sviluppo del sistema italiano della lirica, patrimonio nazionale, da rafforzare sia a livello nazionale sia internazionale.

Ho presentato la mia idea, che ho chiamato“OPERA ITALIA”, non solo un vero e proprio nuovo marchio, ma anche e soprattutto un team aggiuntivo di alte professionalità legate al marketing a supporto delle Fondazioni Lirico Sinfoniche. In sintesi un’operazione di marketing mirata e la creazione di un brand unico e distintivo, che se da una parte sarà funzionale ad aumentare il valore complessivo di tutto il sistema operistico italiano, dall’altra mirerà a esaltare le eccellenze delle singole 14 Fondazioni lirico sinfoniche. L’opera lirico sinfonica è il prodotto culturale che più di altri caratterizzano il nostro paese e lo rende unico nel suo genere, in primis per l’uso della lingua italiana e per i grandi compositori amati nel mondo.

Fermo restando l’alto valore culturale e storico delle fondazioni lirico-sinfoniche è evidente che solo poche delle 14 fondazioni a livello nazionale hanno una reale capacità di indipendenza economica rispetto al contributo statale. Le risorse proprie delle fondazioni, cioè ricavi da vendite della prestazione e contributi privati, si confermano di limitata incidenza e insufficienti alla copertura dei costi gestionali: coprono poco più del 65% dei costi complessivi e sono pari a 210 milioni complessivi.

Il caso del Maggio Musicale ne è l’esempio. Troppi costi, pochi incassi, da qui il dissesto economico. Da fiorentino, penso con preoccupazione alla drammatica condizione di salute in cui sta versando il Maggio Musicale, amaro esempio su tutti di una Fondazione che continua ad essere tenuta in vita solo grazie a generosi finanziamenti statali. Nell’appello di ieri sera dei lavoratori sul palco del Maggio, c’è una verità incontrovertibile: “voi pubblico che siete la ragione per la quale questo sipario viene alzato”.  E da questo assunto parte la mia idea che ho illustrato oggi al convegno a Verona. Parole d’ordine: fare sistema e aprirsi al pubblico, soprattutto quello straniero che guarda al “made in Italy” con grande attenzione. E l’opera lirica è “un made in Italy” per eccellenza.

 

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