Il decreto Lavoro, licenziato lo scorso primo maggio dal Consiglio dei Ministri, ha avuto il via libera a Senato, adesso passa alla Camera. Tra le principali novità l’introduzione dell’assegno di inclusione, al posto del reddito di cittadinanza (dal primo gennaio 2024, e toglie paletti ai contratti a termine e a quelli di apprendistato (ma solo per alcune categorie di lavoratori) e taglio fino al 7% del cuneo fiscale per i redditi più bassi (fino a 25 mila euro).
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