Un abbattimento immotivato e sistematico anche degli alberi sani e non pericolosi
Il Comune di Firenze prosegue nella sua politica di “albero fobia”, un abbattimento sistematico e immotivato anche degli alberi sani e non pericolosi. Domani ci sarà un nuovo abbattimento all’angolo con via Orcagna. A questo punto è ipotizzabile anche un ricorso alla magistratura visto che i cittadini e comitati, in possesso di perizie di agronomi che sostengono posizioni assolutamente contrapposte a quelle dei periti comunali, non vengono mai ascoltati nell’ambito di tavoli tecnici. Nonostante gli errori clamorosi e le 500 firme raccolte in pochi giorni, il Comitato non viene ascoltato dal Comune.
Politica di albero fobia
Il 22 gennaio il Comune di Firenze, con un decreto dirigenziale, ha stabilito l’abbattimento di 8 alberi sui Lungarni. Il 24 gennaio sono stati abbattuti i primi 4 alberi sul Lungarno del Tempio. Il Comitato della zona ha avuto il merito di presentare un esposto al Corpo Forestale, con richiesta di sospensiva dei tagli. La sospensiva è stata accolta. Il Comune allora ha incaricato i propri tecnici di effettuare nuovi approfondimenti. E’ così emerso, da un provvedimento dirigenziale del 1° aprile, che dei 4 alberi già abbattuti, due erano a rischio tollerabile, quindi, se adeguatamente curati, potevano anche essere salvati, ed uno non doveva proprio essere abbattuto. Poiché a queste conclusioni è arrivato lo stesso perito agrario, che ne aveva precedentemente decretato l’abbattimento. Ciò significa che, in assenza dell’esposto, il Comune il Firenze avrebbe proseguito nella sua politica di “albero fobia”. Un albero su quattro andava salvato, ossia il 25%. Numeri alla mano, soltanto nel Quartiere 2 sono 14.800 gli alberi: se si applica il criterio del 25% sarebbero 3.700 gli alberi che potrebbero essere salvati, quindi il 25% degli abbattimenti sarebbe ingiustificato. C’è un metodo che non va bene e che va assolutamente rivisto.