Mascherine Regione: alcuni dubbi

23 Apr2020
mascherine toscana

Chi ha prodotto, quanto sono costate e chi ha certificato effettivamente le mascherine distribuite dalla Regione Toscana?

Troppi dubbi e pochi atti trasparenti.
Sia chiaro che non voglio fare una crociata contro le mascherine toscane. Ma ho raccolto tanti reclami sulla qualità del prodotto, oltre che sulle modalità con cui sono e sono state distribuite in questi giorni nelle farmacie e nei supermercati.
Nonostante il Presidente Rossi ed il Pd toscano abbiano dichiarato che le mascherine sono state certificate dall’Università di Firenze, nell’ordinanza regionale n.17 del 19 Marzo si legge che l’Università ha certificato il potere filtrante del prototipo. Ma non si chiarisce chi effettivamente abbia effettuato le certificazioni delle mascherine realizzate dalle aziende toscane selezionate dalla Regione.
Ho quindi inoltrato un accesso agli atti sia ad Estar che al Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze per conoscere rispettivamente quali siano le aziende produttrici di queste mascherine ed i costi di produzione. Nonché per chiarire se oltre al prototipo il Dipartimento di Chimica, abbia disposto test e certificazioni anche per i singoli dispositivi prodotti dalle aziende selezionate dalla Regione e contrattualizzate da Estar.

Incognita certificazione.

Non si comprende che ruolo abbia avuto nella certificazione l’azienda PontLab di Pontedera. Se infatti nell’ordinanza si dice che l’azienda effettua un confronto dimensionale e prestazionale delle mascherine, la stessa azienda in un comunicato ha chiarito: “Attualmente le prove analitiche che abbiamo eseguito e siamo in grado di eseguire non valutano il potere filtrante della mascherina, né sono finalizzate alla certificazione di prodotto bensì ad una valutazione di tipo comparativa sulla composizione chimica e morfologica rispetto ad una mascherina chirurgica marchiata CE. Pertanto le analisi e i test che effettueremo sulle mascherine non andranno in alcun modo a certificare l’efficacia delle stesse come mezzo di protezione dal Coronavirus (Covid19)”.