La norma anticostituzionale c.d. salva veleni approvata ‘subdolamente’ dal Consiglio regionale toscano, e messa in votazione dallo stesso Eugenio Giani nel maggio 2020, oggi è stata abrogata. Ma il problema resta.
L’ex Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha scoperto la pentola in un’intervista al giornale “Il Tirreno”: tutti nel Pd sapevano dell’emendamento salva veleni. Eppure lo hanno fatto passare, subdolamente, in Consiglio regionale senza chiedere il parere di legittimità.
A questo punto, il silenzio del Pd è imbarazzante. I Toscani, non solo ai giudici, hanno il diritto di sapere dove sono finiti gli oltre 80.000 tn l’anno di rifiuti tossici e come sia stato possibile tutto questo.
Lo scarica barile di responsabilità di questi ultimi giorni tra Giani e Rossi è stato paradossale.
Per ristabilire un minimo di fiducia nella Regione è necessario CHIARIRE SUBITO le responsabilità e capire:
- dove e soprattutto come sia stato possibile che 80.000 tn l’anno di rifiuti tossici all’anno siano spariti;
- perchè sia stato concesso ad un sistema privato di risparmiare 24 milioni di euro ai danni della salute dei cittadini e dell’ambiente;
- come sia stato possibile, nonostante i controlli, creare un inquinamento ambientale diffuso di sostanze tossiche;
- come sia stato possibile permettere il riciclaggio illegale di materiale inerte seppellito dall’Ndrangheta nelle nostre strade;
- perchè il Pd ha fatto approvare ‘subdolamente’ un norma di legge anticostituzionale;
Grazie alla determinazione di Alessandro Capecchi, vice Presidente della Commissione Ambiente e membro della commissione d’inchiesta sullo scandalo veleni e Keu, e di tutto il Gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale andremo fino in fondo!
Vogliamo fare emergere le verità sul sistema criminale e stabilire le respinsabilità politiche del Pd toscano.
NOI DI FRATELLI D’ITALIA NON MOLLIAMO!