Rossi, il Pd e Marras hanno condannato la Piana di Scarlino a rimanere la terra dei veleni. Hanno abdicato alla difesa della salute dei cittadini, in quel lembo di Toscana, “violentata” sotto il profilo ambientale ancora una volta chi governa ha fatto prevalere i grandi interessi privati all’interesse pubblico. Quell’impianto, che ostinatamente Rossi vuol far aprire, fa parte di quel groviglio “armonioso” di interessi diventati a Scarlino un vero e proprio groviglio “velenoso”.
Il voto sulle mozioni, per bloccare l’autorizzazione alla ripresa dell’attività dell’inceneritore di Scarlino Energia, ha messo in evidenza come il Pd sia l’unico, ed isolato, a favore della riapertura dell’impianto in barba ai dati scientifici e alle inchieste che invece reclamerebbero un’imprescindibile bonifica del territorio. Il Pd ha votato un atto ininfluente che blinda l’autorizzazione deliberata da Rossi e Fratoni”.
La mozione presentata da me, che non è stata approvata, chiedeva di bloccare l’autorizzazione alla riapertura dell’impianto fino a quando non veniva ultimata la bonifica dell’area.
La ripresa dell’attività del termovalorizzatore e impianto di trattamento rifiuti di Scarlino è stata autorizzata da una delibera della Giunta regionale durante il mese di agosto.