Con l’approssimarsi della riapertura delle scuole, il tema dei vaccini è tornato di stretta attualità. Dopo la circolare dei ministri Grillo e Bussetti che prevede, per i minori da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole (minori 6-16 anni), una dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione, ieri i presidi hanno chiesto di impedire l’ingresso a scuola dei bimbi non vaccinati. Oggi intanto in Commissione Sanità sono approdate due proposte di legge della Giunta e del Pd.
Ho lanciato una proposta, anche a livello nazionale, per uscire dal caos dell’auto-certificazione: l’auto-certifcazione non è sufficiente, è stato un compromesso al ribasso. E soprattutto è un documento che serve per la propria salute e non per gli altri. Se si vuole avere certezza sulle vaccinazioni dei bambini basterebbe che i genitori presentassero fotocopia del libretto delle vaccinazioni o il certificato del pediatra. Come già alcuni istituti scolastici stanno richiedendo. Si eviterebbero così costi inutili per i controlli delle Asl sulle auto-certificazioni e si eviterebbe di creare presidi “sceriffo” gravandoli di responsabilità non consone al loro ruolo. Evitando di investire le forze dell’ordine e impiegare risorse pubbliche nelle verifiche caso per caso, magari con bambini a cui viene impedito l’ingresso a scuola da carabinieri o da ispettori dell’Asl.
In Toscana esiste una banca dati per verificare le vaccinazioni effettuate dai bambini. La banca dati è parziale, non include i bambini provenienti da altre regioni e Asl e a maggior ragione non include bimbi provenienti da altri Paesi. Per questo ribadisco la necessità di un documento che certifichi le vaccinazioni effettuate. Sulla salute pubblica non si scherza.