Il caso del degrado della Villa medicea di Careggi è emblematico. Ben descrive il modo in cui l’amministrazione di centrosinistra, a firma Rossi e Nardella, non sia stata capace, in queste decine di anni di governo, di capitalizzare l’immenso valore culturale del patrimonio artistico, eredità storica dei Medici a Firenze e non solo. Continuiamo a valorizzare quello che già è noto in tutto il mondo, senza potenziare l’offerta culturale ed artistica del territorio.
Tutto il mondo vorrebbe avere ville e giardini medicei come quella di Careggi. E’ individuata per il particolare valore rappresentativo e rilevanza culturale, artistica e paesaggistica, per l’elevata autenticità. Per la Villa Medicea negli anni si sono sbandierati grandi progetti, investimenti importanti anche dal punto di vista del recupero e restauro.
Dal 2010 si parlava di 10 milioni di euro, di cui 2 nel 2014 spesi per evitare infiltrazione nella copertura che rischiava il crollo. La proprietà della Villa è della Regione Toscana, ma né Rossi né Nardella hanno mai fatto nulla per rilanciarla e riaprirla al pubblico. Un gioiello, dichiarato nel 2013 patrimonio dell’umanità dall’Unesco insieme alle altre ville mediceee, che ad oggi si trova in stato di abbandono e chiuso al pubblico. Visto che né Regione Toscana, né Comune di Firenze sono riusciti a trovare fondi per provvedere al completo restauro della Villa e alla sua riapertura al pubblico, ho preso carta e penna e ho scritto a Lino Banfi, recentemente nominato membro della commissione italiana dell’Unescol. L’ho invitato a venire a Firenze e vedere di persona il degrado in cui versa questo patrimonio, aiutandoci a trovare soluzioni concrete per reperire risorse per il suo rilancio e riapertura al pubblico.